poeta greco (310 ca - 250 ca a.C.). Nacque e trascorse gran parte della vita a Siracusa, lasciata la patria si trasferì ad Alessandria, dove fra il 274 e il 270 a.C. scrisse l’Encomio a Tolomeo, carme dedicato al re d’Egitto Tolomeo II Filadelfo di cui esaltava la generosità. Fu in rapporto con i piú insigni poeti del suo tempo: Filita, Asclepiade, Callimaco, e ne condivise i principi estetici. Alla luce di queste dottrine, rivolte verso una forma d' arte piú moderna e spontanea, vanno considerati i suoi "Idilli" (poemetti). Ne abbiamo una raccolta del I sec. a.C., contenente trenta componimenti, nove dei quali spuri. Ci sono rimasti di lui anche ventiquattro epigrammi e un carme figurato: " Zampogna". Trascorse il resto della vita fra Alessandria e l’isola di Kos, notevole centro culturale, patria di poeti famosi. La sua innovazione consiste nell'aver portato a forma d'arte i canti che sempre hanno accompagnato la fatica dei mietitori e dei pastori, creando il genere bucolico coltivato dai poeti successivi, e a lui si ispirò soprattutto Virgilio, che con le Egloghe (o Bucoliche) introdusse il tema pastorale nella poesia latina. Inoltre uno scenario bucolico d’ascendenza teocritea fu ripreso come sfondo dal romanziere greco Longo Sofista (Le avventure pastorali di Dafni e Cloe), per trovare poi echi nella letteratura italiana.