Testo

Teocrito - Bellezza

Citerea, veduto Adone
Giacer morto a se davante,
Col cria sozzo ed il sembiante
Tutto asperso di pallor,
Agli Amori diè comando
Di portare a sè il cinghiale (un cinghiale uccise il bello Adone).
E quegli, alti sopra l´ale,
Nella selva il rintracciar.
Chi con fune lo traeva,
Chi co´ dardi lo feria
Dietro il tergo, e umil venia
Lo sgomento prigionier.
E la Dea: - pessimo mostro,
Questo fianco tu piagasti?
L´amor mio tu m´imvolasti?
Il cinghial parlò così:
Citerea per te, pe´ miei
Ceppi giuro e pel tuo amore
E per ogni cacciatore,
Ma vedutol sì leggiadro
Ed ignudo il gentil fianco,
Non potei, no, far di manco
Di baciarlo, ebbro d´amor.
Fu il mio mal la mia mascella.
A punir le innamorate
Zanne, sian da te tagliate:
Perché mai le porto io più?
E se poi ciò non ti basti,
Queste labbra strappa ancora,
Che baciare osaro. - Allora
Sentì Venere pietà,
E agli Amori fe´ precetto
Che al cinghiai fosse spezzato
Ogni laccio, e liberato
Quegli allora la seguì,
Ma non più nel bosco volle
Dirizzare il suo cammino,
Ad un fuoco andò vicino,
E le zanne si bruciò.